Facciamo un paio di esercizi mentali. Cerchiamo d'immaginare il paesaggio toscano senza ulivi. Sarebbe uno sforzo destinato al fallimento.
Proviamo ad immaginare allora la cucina toscana privata dell'olio d'oliva. Assurdità bella e buona. Quasi non c'è piatto in Toscana in cui non compaia il prezioso liquido color dell'oro.
Se volete comprare dell'ottimo olio, venite a fare un giro in val d'Orcia. Condizione ineludibile è che si tratti di olio extravergine, ottenuto utilizzando olive provenienti da piante sane, raccolte nella giusta stagione, (ossia nel tardo-medio autunno). Vero è che la superba qualità dell'olio della val d'Orcia è data dalla combinazione di saperi tramandati da secoli e dai risultati delle ricerche moderne.
Accertata la genuinità, bisognerebbe sperimentare i sapori, sapendo che i più armonici e gradevoli derivano dalle mescolanze di olive e "cultivar", cioè di razze, differenti. Le distinzioni si avvertono, eccome. Per esempio, se prevalgono il cosiddetto Frantoio o il Moraiolo, il gusto sarà fruttato, alquanto deciso. Invece il Correggiolo e il Leccino forniscono il massimo della delicatezza. In linea generale, l'olio nuovo, appena uscito dalla spremitura, presenta il tipico carattere amarognolo, "pizzicato", che molti, ma non tutti apprezzano. Per ottenere un sapore più morbido però, basta aspettare qualche mese.
Anche noi abbiamo la nostra piccola produzione di olio extravergine. Perché non fai un salto qua per le prossime feste che te lo facciamo assaggiare?